Irene Piazzoni (Università di Milano)
L’intervento, sulla scorta dei frutti di una ricerca confluita in un volume di recente pubblicazione (Il grande Fermi. Lo scienziato come figura pubblica, a cura di Luisa Cifarelli e Giuseppe Pelosi, SIF, 2024) e della letteratura storiografica sul ruolo – anche culturale, simbolico, mitico – della scienza e dello scienziato nella storia italiana del primo e del medio Novecento, intende proporre una riflessione sulle modalità in cui la figura di Enrico Fermi, dopo la fine del secondo conflitto mondiale, fu rappresentata nei principali mezzi di comunicazione del tempo.
Si tratta di modalità indagate sulla scorta di un’analisi serrata, che va oltre la ricognizione dei contenuti, guardando piuttosto ai linguaggi – testuali e visuali – e alle strategie retoriche e discorsive messe in campo dalle testate giornalistiche protagoniste di quella stagione, soprattutto i settimanali d’attualità, che furono tra anni quaranta e settanta dominatori del mercato editoriale e veri e propri kingmakers quanto a “borsino” della fama e della emergenza di personaggi, temi in agenda, mode .
La riflessione si concentrerà sulle questioni che solleva in particolare la vicenda che interessò Enrico Fermi, ma che riguardano il tema più generale della dimensione pubblica dello scienziato: gli snodi segnati dalle congiunture politiche e militari, le aspettative e i timori delle collettività, gli interessi suscitati dai progressi della ricerca, i modi della divulgazione scientifica, i canali e le tecniche della comunicazione, la funzione degli attori in gioco – gli scienziati stessi, le istituzioni, e i soggetti editoriali che presiedono al trattamento delle informazioni, delle narrazioni e delle rappresentazioni.